AARON NIMZOWITSCH
2) Le mosse di pedone non debbono essere affatto considerate mosse di sviluppo, ma semplicemente un aiuto per lo sviluppo.
3) Ideale: vantaggio di sviluppo.
4) Cambio di un pezzo seguito da guadagno di tempo.
5) La liquidazione, sviluppo o liberazione risultante.
6) Il centro e la sua forza paralizzante; avanzata del centro: quando e come. La conservazione e l'abbandono del centro.
7) La caccia ai pedoni di apertura. Non ci deve essere tempo per il guadagno di pedone.
8) Il grande rispetto per i pedoni centrali e dove questo si manifesta. Cattura ogni pedone centrale se questo può avvenire senza gran pericoo!
a) Abbandono della colonna a favore di un'altra; detto anche avanzata limitata allo scopo di manovrare in una nuova linea. In seguito oppure in alternativa:
b) Si stabilisce un Cavallo d'avamposto, il pedone di ostacolo perde così la protezione e viene conquistato con un attacco concentrico oppure viene eliminato violentemente (attacco rivoluzionario). Infine:
c) Irruzione nella settima o nell'ottava traversa con i frequenti fenomeni concomitanti dell'attacco doppio e dell'aggiramento.
2) Colonna laterale contestata
a) Un avamposto di grosso calibro ottiene il possesso della colonna o dà origine ad un pedone libero.
b) Il pedone libero risultante viene protetto tramite la colonna in questione.
c) Irruzione nella settima traversa.
Manovra complementare: conquista di un punto con scacco.
2) Settima traversa "assoluta" e pedone libero.
3) Scacco perpetuo con le Torri raddoppiate (uso esatto della sentinella).
4) Meccanismo di patta T+C.
5) Deviazione ed attacco doppio complicato.
6) Aggiramento dell'angolo dalla settima traversa all'ottava, iniziato con:
a) raggiungimento della "posizione iniziale" con scelta tra immediato aggiramento e gioco per il matto attraverso il disturbo del "contatto";
b) N: Rf8; B: Tg7 Th7 con combinazione di guadagno di tempo.
Da una maggioranza. La regola del candidato.
2) Perché dobbiamo bloccare un pedone libero?
a) Perché altrimenti minaccia di avanzare. Autoannientamento quale minaccia. Il paragone col malfattore (la sorveglianza poliziesca è insuffinciente!).
b) Perché la casa di blocco è resa sicura da attacchi frontali e tende ad essere inoltre un "punto debole" dell'avversario.
c) Perché interi settori del nemico possono essere paralizzati.
3) Quali requisiti deve soddisfare il bloccatore?
a) Efficacia nel blocco; b) Minacce dalla propria casa; c) Elasticità.
4) Come si può aumentare l'efficacia del blocco o l'elasticità?
L'efficacia del blocco viene aumentata tramite la connessione col retroterra (è opportuna la super-protezione). L'elasticità cresce automaticamente col crescere dell'efficacia del blocco. Tuttavia il pedone da bloccare non deve essere stato fatto avanzare troppo.
5) Quale fatto inesplicabile si presenta in caso di blocco?
La circostanza che le case di blocco si rivelano generalmente buone case sotto ogni riguardo (cosa spiegabile con la loro tendenza a diventare punti deboli dell'avversario).
6) Come si sviluppa il gioco contro il bloccatore?
a) Sotto forma di sradicamento; b) Prefiggendosi il "changez les blockeurs".
7) Perché l'opposizione è un concetto sorpassato?
Pioché giudica la situazione solo da sintomi esterni. La mia manovra divisa in tre parti.
8) Quali pedoni passati sono privilegiati, e come si devono trattare?
a) I due uniti (l'avanzata dei due compagni); l'otturatore.
b) Il pedone libero "protetto".
c) Il pedone libero "più lontano". L'effetto deviante. I preparativi del viaggio debbono essere fatti in tempo.
9) Quali sono la meta e lo scopo dell'avanzata del pedone libero?
a) Avvicinarsi alla meta finale, la trasformazione, o difendere un punto.
b) Guadagnare spazio per il Re.
c) Terminare la propria esistenza come vittima di un sacrificio di deviazione. La distanza tra il pedone e il Re nemico deve essere la più grande possibile.
Nel Medio Gioco:
2) Cambiamo per occupare (o aprire) una colonna senza perdita di tempo.
3) Col ambio eliminiamo un difensore.
4) Cambiamo per non perdere tempo con una ritirata, cercando di vendere la loro pelle al prezzo più alto possibile.
5) Le semplificazioni sono favorevoli al giocatore in vantaggio di materiale. Da ciò discende che il cambio può essere utilizzato come arma per allontanare l'avversario da forti posizioni.
6) Quando due persone vogliono la stessa cosa, sorge un conflitto: questo conflitto prende la forma, a scacchi, di una battaglia di cambi.
7) Quando si ha una forte posizione in una colonna, è sufficiente avanzarvi per provocare il cambio, poiché l'avversario non può permettere un'irruzione o, per lo meno, deve cercare di indebolirla.
8) I punti deboli e i pedoni deboli hanno la tendenza a cambiarsi l'uno con l'altro (= scambio di prigionieri di guerra).
a) centralizzazione del Re: protegge le basi, disimpegna le Torri; la lotta per il possesso di spazio;
sussidio: il nascondiglio, la costruzione di un ponte.
b) centralizzazione del Cavallo e dell'Alfiere: crea un nascondiglio per il Re
c) centralizzazione della Donna: fa venir voglia di passeggiare al proprio Re; avventure di viaggio del "girovago" e la via verso il castello; il rifugio; la costruzione di un ponte.
2) La posizione aggressiva della Torre, del Cavallo e dell'Alfiere:
a) Debolezze della Torre passiva: scarsa elasticità verso l'altra ala; l'accresciuta libertà di movimento del Re avversario; la formulazione di Tarrasch: la Torre deve stare dietro i pedoni, sia propri che avversari.
b) Debolezza del Cavallo passivo: unilateralità che favorisce lo Zugzwang.
c) Debolezza dell'Alfiere passivo: lentezza nel cambiamento di fronte.
3) Unione dei reparti isolati e il tutto avanti:
a) l'otturazione;
b) il nascondiglio e la costruzione di un ponte;
c) "centralizzazione" anche sull'ala!
4) "Materializzazione" della colonna o della traversa nel finale:
a) una differenza importante: attiva nel medio gioco, tranquilla nel finale;
b) la propria superiorità;
c) lo sfruttamento "automatico" della colonna nel finale.
a) il pezzo inchiodato difende in modo immaginario; le case "protette" in tal modo devono essere occupate impavidamente;
b) il guadagno del pezzo inchiodato: dapprima in seguito a molteplici attacchi dei pezzi, poi con l'attacco decisivo di un pedone;
c) manovra ausiliaria: cambio sulla casa d'inchiodatura per guadagnare un tempo oppure per sostituire un pezzo semi-inchiodato con uno completamente inchiodato.
2) La schiodatura in apertura:
a) con "l'interrogatorio" (l'Alfiere cacciato nel deserto e l'apertura del centro);
b) permettendo che venga rovinata la struttura dei pedoni
c) facendo accorrere le riserve
d) manovrando riservandosi a, b e c.
3) La schiodatura in momenti tattici:
a) occupando il "corridoio";
b) stabilendo un contatto tra il pezzo inchiodato e quello retrostante;
c) la fuga del pezzo retrostante.
a) catturare tutto ciò che attacca, anche se ben difeso, poiché l'avversario non può riprendere;
b) attaccare un importante pezzo dell'avversario senza varsi turbare dal fatto che la casa in cui si è boriosamente installato è più volte controllata dal nemico;
c) cambiare la sua casa di scoperta con un'altra che gli sembri più vantaggiosa per un certo qual motivo.
2) Il vortice: il pezzo che dà la scoperta, qualora abbia una lunga portata, ha la scelta tra tutte le case della corrispondente linea di scoperta senza che ciò gli costi una mossa, e cioè completamente gratis.
3) Lo scacco doppio è un'arma di tipo puramente tattico, ma ha un effetto terribile: persino il Re più pigro si dà alla fuga più disordinata davanti ad esso.
2) L'attacco contro la base:
a) La strategia d'assalto:
- la base non viene resa immobile ma viene bombardata ripetutamente;
- il difensore viene così indotto a togliere un elemento dalla catena;
- gli eventuali bloccatori di ricambio (= pezzi al centro) vengono scacciati
(uso esatto del cambio sulla casa di blocco);
- i propri pedoni prima bloccati avanzano trionfalmente!
b) L'assedio:
- la base viene fissata (= resa immobile) e sottoposta ad un attacco di pezzi concentrico;
- sorgono così difficoltà difensive e di sviluppo che possono provocare nuove debolezze;
- queste nuove debolezze sono poi prese energicamente di mira mentre lo sfruttamento della
debolezza originale viene riservato per il finale ( la base debole quale debolezza nel finale).
3) Il possibile trasferimento alla base successiva.